Lo strano caso del signor Crawford

Lo
strano caso del signor Crawford

 

Deve essere per forza capitato anche a voi, per lo meno a
molti di voi. Una discussione con una persona conosciuta da poco, o anche un
amico al quale non avete mai reso chiara la vostra insofferenza verso il
controllo sociale, l'industrializzazione, il consumo coatto.

A un certo punto vi sarà giunta alle orecchie
l'osservazione cruciale: "ma per essere veramente coerente con quello che
dici dovresti andartene su una montagna a fare l'eremita!" – che in
effetti potrebbe sembrare una soluzione. Andarsene in una landa negletta,
trovarsi una caverna disabitata da qualche decina di migliaia di anni e darci
un taglio con le bollette, la dichiarazione dei redditi, il capoufficio, il
caporeparto, l'ici, l'iva, l'irpef, le micropolveri nell'aria e nei polmoni,
gli ogm, il telefonino, le schede elettorali, i politici, le guardie…
impegnativa, è vero, ma mica male come idea.

Chissà se è questo quello che passava nella testa di
Thomas J. Crawford quando nel 1992, all'età di 46 anni, adottò come propria
dimora una grotta del Monte Elden – nel parco nazionale di Coconino, in
Arizona. Questo probabilmente non lo sapremo mai, ma in compenso ci è noto che
il suo unico precedente penale, risalente alla fine degli anni '60, era per
renitenza alla leva e questo, almeno per me, dice molto.

Comunque sia, il signor Crawford entrò nella sua
abitazione attrezzandosi con un letto, dei libri, un po' di stoviglie, posate e
pentolame per prepararsi da mangiare, qualche vestito che teneva appeso a dei
ganci, più alcuni oggetti che con il tempo trovava in giro durante le sue
giornate passate nella foresta. Intendiamoci, non era un eremita puro al 100%
(vabbe', nessuno è perfetto): settimanalmente scendeva a Flagstaff – un
paesotto di 50mila abitanti – a comprare da mangiare e a prendere dell'acqua e
poi se ne tornava nella sua foresta. I pochissimi soldi necessari se li
procurava facendo qualche lavoretto ogni tanto.

Insomma il sig. Crawford non dava veramente fastidio a
nessuno, se ne stava per i fatti suoi in maniera totalmente pacifica e senza
esibire in alcun modo la propria scelta di vita.

Tutto ciò è durato 11 anni, fino a quando – pare –
qualche bravo cittadino nota la grotta abitata e chiama le guardie. Il 5
settembre 2003 il sig. Crawford, ormai 57enne, viene arrestato e poi processato
da un tribunale distrettuale per aver usato una foresta nazionale a scopo
residenziale. Verdetto: colpevole. Condanna: un anno di probation (1)
e il divieto di rimettere piede nella foresta. Commento di una guardia
forestale ai giornalisti: – Lo abbiamo riportato alla civiltà alla quale
appartiene. Gli abbiamo trovato un lavoro presso una linea di produzione di
taco
shell (2).

È chiaro, no, perché vi racconto la peculiare storia del
sig. Crawford? Così la prossima volta che qualcuno vi dice – per essere
coerente dovresti andartene a fare l'eremita
– potrete spiegargli più
semplicemente che nell'attuale strutturazione sociale gli eremiti autogestiti
non sono tollerati, in quanto portatori di inammissibile squilibrio.
L'allontanarsi non è opzione contemplata, la società disciplinare ti ama e
vuole che tu resti con lei, per sempre, dalla culla alla bara.

E dunque, Thomas, basta con i capricci – fuori dalla
caverna e vedi di collaborare… su, su, in fabbrica a produrre cibo spazzatura.

Del sig. Crawford non so più nulla: ha rinunciato alla
possibilità di diventare un caso massmediale, 
rifiutandosi di rilasciare interviste o dichiarazioni e di essere ospite
in trasmissioni televisive alle quali era stato invitato. Personalmente dubito
molto che abbia accettato l'offerta di andare in fabbrica.

Quando, dopo la condanna, le guardie lo hanno
accompagnato a prendere le sue poche cose, i giornalisti presenti sono riusciti
appena a captare qualche sua frase, mentre spiegava: – Come vedete non ho
televisione né altro. Qui ho il cielo, il vento, la pioggia, gli scriccioli dei
canyon3… è una montagna bellissima, si potrebbe passare una
vita intera ad esplorarla…

 

Giuseppe Aiello

(16.03.2004, originariamente pubblicato su Contropotere del 23 Maggio 2004, Anno 3)

 

1. Probation, una sorta di libertà condizionata.

2. Il taco shell è uno snack al mais, una
porcheria americana.

3. Catherpes mexicanus, di aspetto insignificante ma dal canto potente e
melodioso.

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