Diario di viaggio
di un cavernicolo vinilitico casualmente in transito nel millennio sbagliato
febbraio 2006, n. 1
Non era solo un oggetto materiale, molto di più. Era il centro del mondo lontano e libero che arrivava in casa con una copertina bronzea, apribile, 31 x 62 centimetri, un mezzo chilo scarso di cellulosa e cloruro di polivinile, suoni inauditi per noi ragazzini ultraperiferici. Sì lo so che le ossa di Hendrix da tempo biancheggiavano, e che loro erano semplicemente gli avamposti della retroguardia. Ma lo so oggi, allora pareva una porta che si spalancava su universi appena percepiti, e ciò non aveva prezzo. Anzi, ce l’aveva. Un lp costava, vi rammento, cinquemila lire – doppio, diecimila.